
il progetto
(B)io
Materia
Educazione Civica
Area Umanistico-Letteraria
Competenze chiave
Comunicazione nella madrelingua
Competenza digitale
Competenze sociali e civiche
Consapevolezza ed espressione culturale
Punto/i del Manifesto della comunicazione non ostile
02. Si è ciò che si comunica
07. Condividere è una responsabilità
09. Gli insulti non sono argomenti
Descrizione dell'argomento
Riflessione sulla propria identità, online e offline
Domande fondamentali
• Chi sono?
• Con che parole mi descrivo e scrivo di me?
• La mia identità offline e la mia identità online corrispondono?
Materiali e Fonti
“Penso Parlo Posto. Breve guida alla comunicazione non ostile” di Carlotta Cubeddu e Federico Taddia,
illustrazioni di Gud (Il Castoro, 2019).
Letture sul tema dell’identità a discrezione dell’insegnante
Fogli ed eventuali supporti digitali
Svolgimento dell'attività
Introduzione (15 minuti)
Si partirà dal principio 2 del Manifesto della comunicazione non ostile: “Si è ciò che si comunica. Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano”.
Ma cosa vuol dire esattamente? Significa che le parole che usiamo aiutano la costruzione e la definizione della nostra identità, tanto online quanto offline.
Foto, post, chat, video: sono tantissimi i modi in cui è possibile raccontare chi siamo.
Chi ci legge, ci vede, ci segue si fa un’idea di noi e può confrontare questa immagine con la “versione di noi” che incontra ogni giorno; ma se invece qualcuno/a leggesse solo quello che scriviamo e vedesse solo le nostre foto, capirebbe comunque chi siamo davvero?
Le nostre parole sono come un biglietto da visita: una specie di filtro di conoscenza per chi ci ascolta o ci legge.
Attività (45 minuti)
L’insegnante assegna a ciascuno/a il compito di prestare attenzione alla propria comunicazione per circa una settimana: non soltanto quando si è in classe, ma anche online (se si possiedono profili social, tenere presente anche la tipologia di informazioni condivise).
Le domande fondamentali rappresentano un valido aiuto per orientare l’osservazione. Al termine della settimana, ciascuno/a scriverà un piccolo resoconto: una sorta di bio, che dovrà poi sintetizzare in 150 caratteri. Ciascuna di esse verrà inserita in una scatola, dalla quale ogni alunno/a ne estrarrà una a sorte: leggendola, potrà decidere se integrarla, modificarla o lasciarla così com’è, a seconda della propria percezione offline (ed eventualmente online).
É importante sottolineare che questo genere di esercizio va realizzato in assenza di giudizio: è un confronto tra ciò che si immagina di comunicare di sé e la percezione di chi osserva.
Al termine del lavoro, verrà riconsegnata la bio a ciascuno/a: l’insegnante chiederà di leggere le eventuali correzioni e integrazioni e indicare che reazione ha generato: sorpresa, felicità, disaccordo, ecc.
Il feedback che si è ricevuto è un suggerimento prezioso: se c’è troppa discrepanza, cosa si può fare? Ciò allo scopo di favorire un raffronto tra ciò che si immagina di comunicare e ciò che viene percepito da coloro con cui si interagisce.
Ogni bio potrebbe diventare una sorta di breve infografica su ogni allievo/a, da realizzare attraverso applicativi come Canva o similari.
Ulteriori attività di approfondimento
Si può chiedere alla classe di utilizzare la bio scritta da sé e la versione “rivisitata” come una sorta di traccia di identità: ogni mese possono rileggerla e verificare se la propria identità (offline e online) risulta rappresentata da quella descrizione. Può essere un esercizio utile per verificare l’evoluzione e i cambiamenti che sentono di vivere.
In questa sezione troverai le esperienze di chi ha lavorato con l'attività proposta attraverso un racconto di foto e video! Prendi spunto, fatti un'idea e se vuoi condividi la tua esperienza con gli altri raccontando com'è andata (se trovi la sezione vuota, apri le danze ;) )