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Secondaria 1° grado

Le parole che discriminano

Cittadinanza digitale Inclusione Hate Speech
    • Hate speech
    • Inclusione
    • Cittadinanza digitale
    • Area Umanistico-Letteraria
    • Educazione Civica
    • Area Artistico-Espressiva
    • Comunicazione nella madrelingua
    • Consapevolezza ed espressione culturale
    • Competenza digitale
    • 09. Gli insulti non sono argomenti
    • 07. Condividere è una responsabilità
    • 02. Si è ciò che si comunica
    • • Cosa sono stereotipi e pregiudizi?

      • Chi riguardano?

      • Le parole che ruolo hanno nella creazione e nel mantenimento di stereotipi e pregiudizi?

      • Da cosa origina la discriminazione?

Svolgimento
70'
  • Discuti in classe

    L’insegnante avvia una discussione in classe su cosa sono il pregiudizio e lo stereotipo.

    Un’idea di come introdurre questi due fenomeni potrebbe essere la seguente: “stereotipo e pregiudizio sono due parole che spesso sentiamo nominare, ma sappiamo davvero cosa vogliano dire? Tutti (molto spesso inconsapevolmente) abbiamo stereotipi e pregiudizi nei confronti di persone diverse da noi; li riconosciamo subito quando li vediamo negli altri, molto meno se riguardano noi. Il nostro cervello funziona pressapoco così: deve valutare e selezionare una quantità infinita di informazioni, quindi per velocizzare il processo arriva alle conclusioni basandosi su modelli e schemi che già possiede. Queste scorciatoie sono appunto gli stereotipi, ossia delle immagini mentali (principalmente negative) che riguardano persone, avvenimenti o situazioni. A partire dagli stereotipi si generano i pregiudizi, cioè gli atteggiamenti negativi; la somma di stereotipi e pregiudizi crea la discriminazione” (l’insegnante può approfondire il tema di stereotipi e pregiudizi attraverso spunti connessi alla materia di insegnamento).

    Stereotipi e pregiudizi vengono veicolati anche e soprattutto attraverso le parole: online leggiamo purtroppo tantissimi commenti che sono frutto di stereotipi e pregiudizi: ad esempio, riguardo alla provenienza (italiani vs stranieri), all’aspetto fisico, alla religione, all’orientamento sessuale, alla disabilità, anche all’essere donne. Ne sono spesso vittime persino influencer e persone famose: basta infatti scorrere i commenti ad un post di un qualsiasi personaggio per rendersi conto di quanto siano diffusi pregiudizi e stereotipi. Non c’è bisogno di andare così lontano a cercare però: anche nella nostra vita di tutti i giorni possiamo renderci conto di quanti stereotipi e pregiudizi guidino azioni e parole e creino distanze, isolamento. Noi stessi siamo a volte vittime di stereotipi e pregiudizi, se ci pensiamo.

    Cosa si può fare dunque per combatterli? Anche su questo, la scelta delle parole può fare la differenza: le parole infatti sono i mezzi che ci aiutano a costruire il mondo in cui viviamo, sia dentro che fuori dalla rete. Se usiamo parole rispettose, in grado di includere, scelte con cura, saremo in grado di non discriminare nessuno/a, tanto offline quanto online.

  • Crea una presentazione usando post-it, cartellone e supporti tecnologici

    Verrà chiesto a ogni allievo/a di pensare, in base alla propria esperienza, a quali possono essere le caratteristiche maggiormente oggetto di stereotipi, riportandole ciascuna su un post-it. Questi verranno suddivisi in diverse macro categorie con l’aiuto dell’insegnante, per poi essere attaccati su un cartellone, così da ottenere una panoramica delle idee di tutta la classe.

    Il cartellone così arricchito resterà appeso in classe come promemoria.

    Ogni macro-categoria verrà assegnata ad un sottogruppo della classe: il compito sarà di individuare le parole che vengono più spesso sentite e/o lette online e che veicolano discriminazione.

    Per individuarle, si possono fare ricerche online (rispettando sempre le regole di analisi delle fonti), osservare pubblicità e spot televisivi, oppure partire dal racconto di compagni/e qualora si fossero verificati episodi di questo genere. Ciascun gruppo realizzerà a partire dalle proprie ricerche un prodotto di presentazione al resto della classe: può essere un video, una presentazione, un collage di testi e immagini. È fondamentale che l’elenco delle parole e delle espressioni individuate possano essere in qualche modo sempre consultabili dalla classe.

  • Discuti in classe

    Al termine delle presentazioni dei vari gruppi, l’insegnante guiderà la discussione a partire da alcune domande/stimolo:

    • Facendo questa ricerca, vi siete resi/e maggiormente conto di usare degli stereotipi?
    • Quali sono gli strumenti a nostra disposizione per poterci rendere conto dei nostri stereotipi?
    • Possiamo lavorare sulle parole che usiamo (online e offline) per veicolare inclusione e non discriminazione? In che modo?

    A seguito della discussione, e considerando in particolare la risposta all’ultima domanda, ciascun gruppo si assumerà l’impegno di verificare che nei discorsi di classe (online e offline) non vengano utilizzate parole ed espressioni discriminatorie. Il principio 3 e il principio 6 del Manifesto della comunicazione non ostile e inclusiva possono essere utilizzati come promemoria.

  • Guarda il film

    Per approfondire i vari temi oggetto di stereotipi, si può suggerire la visione di film come “Billie Elliot”, “Sognando Beckham”, “Wonder” o il cortometraggio “Cuerdas” o ancora cortometraggi della Pixar, come “Purl” e “Float”.

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