
Virtuale è reale… in vacanza!
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- 08. Le idee si possono discutere.Le persone si devono rispettare
- 09. Gli insulti non sono argomenti
- 10. Anche il silenzio comunica
- 01. Virtuale è reale
- 02. Si è ciò che si comunica
- 03. Le parole danno forma al pensiero
- 04. Prima di parlare bisogna ascoltare
- 05. Le parole sono un ponte
- 06. Le parole hanno conseguenze
- 07. Condividere è una responsabilità
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- Il Manifesto della comunicazione non ostile può essere uno strumento utile per leggere la mia realtà?
- Cosa significa per me virtuale è reale?
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Chiedi ai tuoi studenti/studentesse di leggere il libro “Virtuale è reale” seguendo le consegne presenti nella scheda (scaricabile al link) e spiegate di seguito.
Compiti pre-lettura
L’insegnante chiede ai suoi studenti/studentesse di scegliere 3 principi da non leggere e lasciare da parte, perché non li ritengono interessanti o perché sembrano più lontani dalla loro esperienza.
Gli studenti dovranno scrivere brevemente i motivi della loro scelta. Sappiamo che gli stai chiedendo di operare una scelta senza aver letto, dovranno basarsi solo sulla loro percezione… non c’è una risposta giusta o sbagliata!
Gli studenti/studentesse dovranno poi leggere i capitoli relativi ai 7 principi che hanno scelto di leggere, seguendo l’ordine che preferiscono. E’ l’autore stesso a proporre di
affrontare il libro con la libertà di iniziare dai punti che maggiormente attirano, senza preoccuparsi troppo di seguire l’ordine dell’indice.
Compiti post lettura
Dopo la lettura dei 7 capitoli scelti, chiedi agli studenti di scegliere un capitolo e di raccontarlo dal loro punto di vista con una frase, un’immagine, una fotografia, un post, un disegno, una storia, un collage, una canzone …
Se lo desiderano, possono appuntarsi il percorso e le motivazioni che li hanno portati alla scelta dell’immagine/frase ecc. perché saranno il punto di partenza per la condivisione in classe con i loro compagni/e.
Dopo aver scelto un principio e averlo rappresentato, l’insegnante propone un ulteriore esercizio. Chiederà agli studenti/studentesse di concedersi un tempo di osservazione. Gli studenti dovranno scegliere una notizia di cronaca che li ha colpiti (facendo screenshot o tagliandola da un giornale/rivista) oppure un fatto che gli è realmente accaduto (in questo caso lo dovranno raccontare) che gli ha fatto pensare a un altro principio/capitolo del libro “Virtuale è reale”. Gli studenti dovranno descrivere e spiegare il perché di questo collegamento. L’insegnante chiede: “perché la notizia di cronaca o l’episodio a cui hai assistito o che ti è accaduto ti ha fatto pensare a quel principio?”
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Riflessione sulla lettura
Rosy Russo nella prefazione e Giovanni Grandi nell’introduzione ricordano che il Manifesto della comunicazione non ostile è il frutto del lavoro di una community di persone.
Al rientro in classe i ragazzi/e condivideranno i propri materiali elaborati con la classe e racconteranno la propria esperienza con il libro.
L’insegnante chiede: “Che principi non ho scelto di leggere?”, “Che principio ho rappresentato?”, “Che fatto di cronaca o episodio di vita ho collegato a un principio e perché?”, “Dopo aver ascoltato i miei compagni/e ho il desiderio di leggere anche gli altri capitoli che non ho letto?” e se ne discute in classe.
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