Ponti di parole
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- Collaborazione
- Consapevolezza e responsabilità
- Cittadinanza digitale
- Inclusione
- Emozioni
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- Educazione Civica
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- Spirito di iniziativa
- Competenza digitale
- Comunicazione nella madrelingua
- Consapevolezza ed espressione culturale
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- 05. Le parole sono un ponte
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• Quali parole posso dire per avvicinarmi agli altri?
• Le mie parole costruiscono ponti o muri?
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Leggi la filastrocca “Ciao, è il ponte della fortuna …”
L’insegnante inizia l’incontro leggendo per due volte la filastrocca a pagina 7 del libro “Parole appuntite, parole piumate”.
L’insegnante prosegue sottolineando che le parole sono importantissime e lo sono ancora di più nel mondo di Internet, perché le persone che si incontrano in rete le usano per costruire i messaggi che si scambiano.
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Leggi il quinto principio del Manifesto della comunicazione non ostile
Il principio del Manifesto della comunicazione non ostile per l’infanzia di riferimento è il numero cinque e viene letto ad alta voce.
A pensarci bene, è possibile usare tantissimi tipi di parole: le parole infatti non sono tutte uguali. Alcune sono proprio ruvide e appuntite, come la punta di una spada: “Sei cattivo! Non gioco più con te! Non capisci niente! Non sono più tuo amico! Vai via!”. Fanno male. Anche alcuni gesti possono essere ruvidi: l’insegnante può mimare il lancio di un oggetto, oppure agitare un pugno per rendere più comprensibile il concetto.
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Utilizza i mattoncini per costruzioni
Le parole comunque sono come dei mattoncini per fare le costruzioni: ogni parola messa insieme ad un’altra crea una costruzione; insieme possono realizzare muri o ponti.
Le parole appuntite ad esempio costruiscono muri: dividono le persone, le allontanano, fanno provare tristezza e rabbia.
Per fortuna nel nostro vocabolario esistono anche tantissime parole piumate, che messe insieme creano dei ponti: uniscono le persone, anche quando sono distanti. Le parole piumate sono quelle che ci fanno ridere e stare bene, sono come coccole e abbracci: ci rendono allegri e pieni di gioia.
L’insegnante invita i bambini a dire una parola appuntita e una piumata: per ogni parola appuntita verrà aggiunto un mattoncino a un muro che divide (ai cui lati si possono posizionare due pupazzi o omini), per ogni parola piumata invece si creerà un ponte che unisce.
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Usa il set di parole piumate
Usa il set di parole piumate (scaricabile a questo link)
Siamo noi che, scegliendo le parole, decidiamo se costruire ponti di felicità o muri di rabbia! L’insegnante può chiedere a bambini e bambine se hanno ascoltato o usato qualche parola appuntita in quella giornata, oppure se è capitato loro di sentirsi dire qualche parola soffice e calda come una piuma.
A questo punto l’insegnante introduce la missione: regalerà a ciascuno/a parole e gesti piumati, capaci di creare ponti tra le persone, che dovranno utilizzare ogni giorno.
Di seguito alcuni esempi: Ti voglio bene – Scusa – Prego – Posso aiutarti? – Vuoi giocare con me? Grazie – Mi dispiace – Come stai? – Un sorriso – Un abbraccio – Una carezza.
Bambini e bambine potranno ritagliare e colorare queste parole (raffigurate attraverso un’icona), suggerirne e aggiugerne altre. Tutti i bigliettini verranno conservati in una scatola o in un cestino, di modo da creare un salvadanaio personalizzato per ciascuno/a.
L’insegnante proporrà dunque alla classe di “spendere” ogni giorno almeno un biglietto, regalandolo a qualcuno, che avrà cura di riporla nella propria scatola. Verrà a crearsi così il “mercato delle parole piumate”, un vero e proprio circolo virtuoso che si genera quando si diffondono parole gentili.
Nei giorni successivi si monitorerà l’attività: le parole piumate stanno circolando? Com’è stato ricevere una carezza in regalo?
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Usa la parola grazie del set di parole piumate
Prima di salutare le bambine e i bambini, l’insegnante “spende” subito un biglietto con la parola “Grazie”, così da dare il via al mercato!
Grazie è la parola più importante, come dicono sempre gli amici del Manifesto della Comunicazione non ostile!
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L’attività può essere affiancata dalla lettura del libro “Per favore, grazie” Vilma Costetti, ed. Esserci, avendo cura di mostrare ai bambini le immagini
L’insegnante può proporre inoltre alle famiglie di realizzare un salvadanaio delle parole piumate anche a casa, sottolineando che va “speso” ogni giorno almeno un biglietto. I biglietti possono essere spesi anche “virtualmente”: ad esempio, si possono usare durante una telefonata o una videochiamata, per regalare coccole anche a chi non è vicino/a.
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