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Primaria

La gabbianella e il gatto

Imparare a mettersi nei panni degli/delle altri/e, ad avere, cioè, un atteggiamento empatico per superare le difficoltà che si possono incontrare nelle relazioni ed esercitarsi ad accettare e accogliere la diversità.

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    • Competenze sociali e civiche
    • 01. Virtuale è reale
    • 08. Le idee si possono discutere.Le persone si devono rispettare
    • • In cosa mi sento simile o diverso/a da…?

      • Come sarebbe la vita quotidiana se non fossimo diversi/e?

      • Come faccio ad accogliere qualcuno/a che è diverso/a da me?

      • Che cos’è l’empatia?

Svolgimento
60'
  • Leggi il testo semplificato de "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare", Luis Sepulveda, Salani, 2017

    L’insegnante presenta la storia de “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, attraverso una lettura del testo semplificato con parole chiave.

  • Svolgi l’attività illustrata qui sotto

    Dopo aver introdotto la storia, l’insegnante suddividerà la classe in piccoli gruppi ai quali verrà chiesto di riflettere e confrontarsi sulle domande fondamentali. 

    • In cosa mi sento simile o diverso/a da…?
    • Come sarebbe la vita quotidiana se non fossimo diversi/e?
    • Come faccio ad accogliere qualcuno/a che è diverso/a da me?
    • Che cos’è l’empatia?

    Terminato il tempo a disposizione dei gruppetti, verrà promosso un momento di condivisione in plenaria durante il quale l’insegnante cercherà di far emergere il concetto di empatia, ossia la capacità di mettersi nei panni degli/delle altri/e, aspetto che sta alla base di qualunque tipo di accoglienza.

    Un proverbio degli Indiani nativi d’America recita “Prima di criticare qualcuno, cammina per un miglio nelle sue scarpe”: camminare nelle scarpe di qualcuno/a significa mettersi nei suoi panni, cercare di capire che cosa vive o che cosa prova, tentare di vedere le cose dal suo punto di vista. Se ad esempio siamo arrabbiati/e e papà o mamma, invece che rimproverarci, cercano di capire quale sia la causa del nostro nervosismo, ci ascoltano, ci consolano, ci coccolano e ci stanno vicino, possiamo dire che mamma o papà hanno provato a camminare nelle nostre scarpe.

    Questa capacità, estremamente importante, permette poi di essere accoglienti nei confronti dell’altro/a e di superare pregiudizi e stereotipi.

  • Per lo svolgimento di questo step utilizza un cartellone e dei pennarelli

    L’insegnante, facendo leva anche su quanto emerso durante la condivisione, inviterà alunni/e a scrivere “La ricetta dell’accoglienza”.

    Partendo da un brainstorming sul modo in cui Zorba è riuscito ad accogliere la diversità, allo scopo di individuarne le azioni principali, la classe dovrà scrivere su un cartellone la ricetta, indicando gli ingredienti e le relative dosi, da seguire per mettere in pratica un atteggiamento accogliente anche nel linguaggio e nelle parole utilizzate.

  • L’insegnante chiederà alla classe di elencare alcuni episodi di mancata accoglienza (fatti di cronaca o avvenuti in classe), mettendo in evidenza che cos’è mancato o quale atteggiamento ha prodotto l’ostilità.

  • Visione del film d’animazione “La gabbianella e il gatto” (il cui trailer si può vedere a questo link) in classe o a casa. L’insegnante potrebbe affidare ad ogni alunno/a il compito di prendersi cura di un/una compagno/a per una settimana, cercando di mettersi nei suoi panni.

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