
il progetto
Piccola guida anti parole appuntite
Certe volte può capitare di essere così arrabbiati da dire agli altri parole che feriscono. Evitare di farlo è la cosa migliore, ma se succede, accorgersene e chiedere scusa è davvero importante.
Materia
Educazione Civica
Competenze chiave
Comunicazione nella madrelingua
Competenze sociali e civiche
Consapevolezza ed espressione culturale
Punto/i del Manifesto della comunicazione non ostile
09. Gli insulti non sono argomenti
Domande fondamentali
• Cosa succede se abbiamo idee diverse dalle altre persone?
• Cosa possiamo fare per tornare ad essere amici e amiche dopo esserci allontanati/e?
• Si può discutere senza offendere gli altri?
Materiali e Fonti
“Little People Italia - L’amicizia è a doppio senso”
“L’abbicì delle emozioni”, di Felicity Brooks, Frankie Allen, Mar Ferrero, Edizioni Usborne (pp. 26-27).
- 5 chiavi grandi in cartoncino con i simboli di ascolto, domando, mi sento, calma e sorriso, scusa;
- un foglio per ogni bambino/a con le sagome di 5 chiavi;
- pennarelli e matite colorate.
Svolgimento dell'attività
Introduzione (10 minuti)
L’insegnante riepiloga con l’aiuto dei bambini e delle bambine le tappe del percorso compiuto e chiede loro se sono impazienti di scoprire il principio del giorno, ovvero il principio 9.
Parte 1 (60 minuti)
L’insegnante riprende il tema della rabbia e introduce quello del conflitto chiedendo a bambini/e se hanno mai litigato con un’altra persona e, in caso di risposta affermativa, per quale motivo.
L’insegnante spiega che può capitare di litigare, anche se è una cosa brutta, ma che l’importante è non usare nelle discussioni “parole appuntite”, quelle parole cioè che feriscono e offendono le persone con cui si parla facendole arrabbiare o rimanere male, anche quando si ha ragione.
Usare parole appuntite è come cercare di aprire una porta a calci: o non si apre o si rompe. Allo stesso modo, quando si parla con qualcuno/a, se si usano le parole sbagliate non si viene ascoltati/e e si corre il rischio di rovinare l’amicizia.
L’insegnante racconta che in Internet può capitare di incontrare i troll, ovvero persone che scrivono commenti (spesso con un falso nome) solo con l’intenzione di litigare, infastidire e far arrabbiare gli/le altri/e, e chiede a bambini/e per quale motivo secondo loro ciò avvenga, guidando la riflessione. Si potrebbe pensare che i troll siano persone annoiate, tristi o arrabbiate che usano parole appuntite dimenticandosi, però che -come dice il Manifesto della comunicazione non ostile le parole sono importanti e vanno scelte con cura. Al termine della riflessione, l’insegnante presenta l’attività raccontando di aver ricevuto cinque chiavi speciali, da usare nelle discussioni per evitare di aprire le porte a calci e martellate, e di averle nascoste nella classe (o in giardino). Si tratta di chiavi che permettono di aprire il proprio cuore e quello delle altre persone durante i litigi, e i bambini/e sono dunque invitati/e a cercarle anche con l’aiuto di piccoli indovinelli.
• Prima chiave (simbolo dell’ascolto): ascoltare con attenzione, anche se non si è d’accordo, per potersi confrontare meglio.
• Seconda chiave (simbolo della domanda): fare delle domande per capire bene che cosa pensa o prova la persona con cui si discute e per cambiare idea o, eventualmente, trovare un accordo.
• Terza chiave (simbolo del cuore): spiegare bene come ci si sente e che cosa si desidera usando le parole del cuore.
• Quarta chiave (simbolo del sorriso): esercitare la pazienza parlando senza gridare, con calma e con il sorriso.
• Quinta chiave (simbolo della pace): fare la pace, chiedendo scusa per primi/e per le parole appuntite eventualmente dette. È una chiave da usare se si è davvero dispiaciuti/e per sanare l’amicizia.
Parte 2 (75 minuti)
L’insegnante, chiedendo di fare qualche esempio a partire dalla propria esperienza personale, pone a bambini/e le seguenti domande: con chi hai litigato e perché? hai usato una chiave magica? che cos’è successo dopo?
A ogni allievo/a viene consegnato un foglio con le cinque chiavi (ascolto, domando, mi sento…, sono paziente, chiedo scusa), che possono essere abbellite, colorate a piacere e ritagliate.
L’insegnante chiede a bambini/e di esercitarsi a utilizzare le cinque chiavi magiche quando discutono o litigano con una persona al posto di urlare parole cattive. Per concludere l’incontro, bambini/e vengono invitati/e, se lo desiderano, a chiedere scusa a qualcuno/a in classe o a casa.
Ulteriori attività di approfondimento
L’insegnante può introdurre il tema invitando alunni/e a sedersi in cerchio e ad ascoltare la lettura delle pagine 26 e 27 de “L’Abbiccì delle emozioni” in cui viene raccontato che alcuni/e bambini/e hanno ricevuto delle notizie che a loro non piacciono. Al termine della lettura, si propone un momento di riflessione a partire dalle seguenti domande: come possono reagire? arrabbiandosi e litigando con l’amico/a? Parlando con l’amico/a e spiegando come si sentono? parlando dei propri sentimenti a un adulto? Bambini/e, guidati e supportati dall’insegnante, possono fare ulteriori proposte.
Per introdurre la seconda parte del percorso, l’insegnante può proporre la visione del video “Little People Italia – L’amicizia è a doppio senso”, chiedendo successivamente a bambini/e di raccontare le sequenze dell’episodio e di rispondere ad alcune domande: cosa ha fatto Mia per far pace con i suoi amici? Quando si litiga si è tristi o felici? E quando si fa pace si è più tristi o più felici? Come sono le facce quando si litiga? E come diventano dopo aver fatto pace?
In questa sezione troverai le esperienze di chi ha lavorato con l'attività proposta attraverso un racconto di foto e video! Prendi spunto, fatti un'idea e se vuoi condividi la tua esperienza con gli altri raccontando com'è andata (se trovi la sezione vuota, apri le danze ;) )