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Secondaria 2° grado

Mai più un banco vuoto

Cittadinanza digitale Cyberbullismo - bullismo
    • Cittadinanza digitale
    • Cyberbullismo - bullismo
    • Educazione Civica
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    • Consapevolezza ed espressione culturale
    • 06. Le parole hanno conseguenze
    • • Quali conseguenze possono avere le parole errate?

      • Il cyberbullismo è un reato?

      • Perché e come è nata la legge sul cyberbullismo?

      • Cosa prevede questa legge?

      • So chi è il/la referente del cyberbullismo nella mia scuola?

      • È vero che le parole fanno più male delle botte?

      • C’è male peggiore dell’indifferenza?

Svolgimento
60'
  • Leggi e discuti

    L’insegnante introduce l’argomento scrivendo alla lavagna la domanda: “Il cyberbullismo è un reato?” e apre la discussione, raccogliendo opinioni e conoscenze di alunni/e.

    Il cyberbullismo è un reato ed esiste una legge specifica per contrastarlo: la Legge 29 maggio 2017, n. 71 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo” (il cui testo è disponibile a questo link). In particolare, per approfondire, l’insegnante può proporre la lettura della definizione di cyberbullismo contenuta nella legge: «Qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo».

    In cosa consiste la legge?

    Con l’aiuto di questo cartone animato l’insegnante può illustrare i punti salienti della legge, evidenziando come può agire ogni minore ultraquattordicenne vittima di cyberbullismo e invece cosa può fare chi ha meno di quattordici anni con l’aiuto dei genitori. L’insegnante avrà anche cura di chiedere specificamente se alunni/e sappiano chi sia il/la referente per il cyberbullismo della scuola ed eventualmente fornirà il suo nome e si soffermerà a spiegare il suo ruolo. In aggiunta, questo video riassume brevemente i contenuti della Legge 71/2017.

    Attraverso il video “Mai più un banco vuoto”, sarà poi possibile spiegare che la legge nasce dalle vicende di Carolina Picchio che, a 14 anni, si è tolta la vita dopo essere stata vittima di cyberbullismo: prima di gettarsi nel vuoto Carolina scrive una lettera in cui dice: “Le parole fanno più male delle botte”.

    Riflessione: cosa significa questa frase? Siete d’accordo? Carolina fa anche i nomi dei responsabili degli atti di cyberbullismo nei suoi confronti. L’insegnante invita i/le ragazzi/e a ricercare in Rete come sono stati puniti i responsabili.

    Al termine della ricerca riprende con la classe le notizie trovate: come sono stati puniti? Hanno scontato una pena? La punizione che hanno ricevuto, secondo voi, è giusta? Il video di Carolina è stato condiviso da moltissime persone: chi ha messo like o ha contribuito a diffondere il video, a vostro parere è responsabile?

    In conclusione, si propone la visione del video “Mi ascolti un attimo? È importante” realizzato da alcuni youtuber proprio in occasione dell’approvazione della legge 71/2017 che porta un messaggio forte per contrastare il cyberbullismo.

    I temi trattati sono particolarmente delicati e richiedono attenzione e disponibilità all’ascolto. L’insegnante dovrà essere pronto a cogliere possibili segnali di disagio e accogliere le emozioni che potrebbero emergere dal racconto.

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