Gli/le studenti/studentesse, singolarmente o a coppie, vengono invitati/e a raccontare la loro Italia lavorando sull’acrostico del nome.

L’insegnante propone il video del Corriere della Sera “L’Italia è straordinaria: ecco perché” e invita gli/le studenti/esse a condividere i propri acrostici, evidenziando gli elementi comuni che sono emersi e confrontandoli con l’immagine che emerge dal video. 

L’insegnante propone la foto della nazionale femminile di calcio quale immagine simbolica del nostro Paese e chiede agli/alle studenti/esse se si riconoscono e perché. 

Gli/le studenti/esse si confrontano su cosa rende 11 ragazze una squadra e su ciò di cui hanno bisogno per poter giocare insieme: di una divisa, di una bandiera e di un inno. Con l’aiuto dell’insegnante ne scoprono l’origine (perché la maglia della nazionale è azzurra? Quando e come nasce il tricolore? Quando e come nasce l’Inno di Mameli?). 

Tuttavia non basta una maglia per potersi dire italiani: è la condivisione dei valori comuni scritti nella Costituzione a renderci tali. A gruppetti, allievi/e presentano i valori fondanti la nostra democrazia, primo tra tutti l’antifascismo e il rispetto per l’altro.

Si farà riflettere la classe sul fatto che questi valori condivisi non sempre vengono rispettati e attuati (si pensi, ad esempio, agli spiacevoli episodi accaduti negli stadi). L’insegnante presenta il Manifesto della comunicazione non ostile per lo Sport come esempio di stile con cui relazionarsi con gli altri, nello sport e non solo.

Gli/le studenti/esse sono invitati/e a fare un lavoro a gruppi: realizzare un breve video per promuovere l’Italia e le sue eccellenze. La classe potrebbe essere invitata a ricercare online notizie relative a brutti e spiacevoli episodi di ostilità avvenuti negli stadi.