
il progetto
Dimmi che parole usi e ti dirò chi sei
Materia
Educazione Civica
Area Umanistico-Letteraria
Competenze chiave
Comunicazione nella madrelingua
Competenza digitale
Imparare a imparare
Competenze sociali e civiche
Consapevolezza ed espressione culturale
Punto/i del Manifesto della comunicazione non ostile
06. Le parole hanno conseguenze
Descrizione dell'argomento
Dimmi che parole usi e ti dirò chi sei.
Domande fondamentali
• Sono consapevole che ogni parola ha un significato preciso e che, usandola, posso scatenare reazioni imprevedibili?
• Tengo conto, soprattutto quando leggo testi o dialogo in Rete, che nel contesto in cui mi esprimo è difficile comprendere il tono e le intenzioni di chi pubblica un post?
• Ho sempre presente che quello che posto su un social è visibile da un numero non sempre definito di persone e che qualcuno/a potrebbe sentirsi ferito/a da quello che scrivo?
• Perché, secondo te, oggi le categorie di “reale” e “virtuale” non bastano più??
Materiali e Fonti
Rocco Hunt e Il Manifesto della comunicazione non ostile_01
Rocco Hunt e Il Manifesto della comunicazione non ostile_02
Rocco Hunt e Il Manifesto della comunicazione non ostile_03
Rocco Hunt e Il Manifesto della comunicazione non ostile_04
Rocco Hunt e Il Manifesto della comunicazione non ostile_05
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Rocco Hunt e Il Manifesto della comunicazione non ostile_10
“Estensioni” di Alessandra Sarchi (da “Parole Ostili. 10 racconti”, Editori Laterza, a cura di Loredana Lipperini, 2018)
“Social network: quando ti connetti, connetti anche la testa!”
“Le virtù del digitale. Per un’etica dei media” di Pier Cesare Rivoltella, Morcelliana.
“Responsabilità di parole e gesti”. Caratteristiche della buona comunicazione: chiarezza, senso di responsabilità dell’enunciato.
Griglia di analisi narratologica del testo
Svolgimento dell'attività
Introduzione e attività (60 minuti + lettura del testo a casa)
I/le ragazzi/e sono invitati/e a leggere a casa il racconto “Estensioni” e a sottolineare le frasi e i passaggi che li/le hanno colpiti/e di più. Analisi sulla base di una griglia di comprensione (per esempio divisione in sequenze, individuazione dell’intreccio, ricostruzione della fabula, individuazione del sistema dei personaggi, della descrizione degli spazi, gestione dei tempi e individuazione della voce narrante; in base all’attività didattica risultano imprescindibili la tipologia dei personaggi e la struttura dell’intreccio).
In apertura di lezione, ripresa del Manifesto e visione del video di Rocco Hunt, relativo al punto 6 del Manifesto della comunicazione non ostile (5 minuti).
Discussione in classe degli esiti della griglia di analisi del racconto a partire dai personaggi e dalla loro relazione per arrivare all’intreccio e al momento chiave del testo (15 minuti).
Scelta, in base alla classe, di uno dei temi sopra indicati e dei concetti ad esso connessi, individuazione degli episodi/passi del racconto utili alla discussione, con richiesta di motivazione delle proprie posizioni (20 minuti, su base volontaria).
Ai/alle ragazzi/e viene chiesto se hanno mai scritto su Facebook o su un altro social (o se hanno mai detto) cose di cui poi si sono pentiti/e e quali conseguenze hanno avuto: confrontandosi con ciò che è capitato a Sonia, sono invitati/e a raccontare perché hanno scritto quelle cose, se le avrebbero dette anche lontano dalla tastiera, guardando in faccia le persone, se le conseguenze che hanno avuto li/le hanno fatti/e riflettere e maturare in consapevolezza. Il/la docente li/le aiuterà a comprendere che a volte le situazioni possono essere fatali, come nel caso del cyberbullismo (20 minuti).
Ulteriori attività di approfondimento
• Nel racconto di Alessandra Sarchi, “Estensioni”, la protagonista si sfinisce psicologicamente ogni giorno nella cura attenta di alcuni pazienti psichiatrici. Per caso un giorno, proprio lei che è così attenta e sensibile, si lascia andare a un commento impulsivo su Facebook, per dar voce a un sentimento provato durante l’incontro con un paziente. Il suo post, però, viene letto e bruscamente commentato proprio dal suo paziente, che ha ottenuto, sfruttando un falso nome, la sua amicizia su Facebook: da qui nasce la riflessione che occupa la seconda parte del racconto. Dal racconto emergono in particolare tre temi di fondo:
1. L’importanza di scandagliare la nostra interiorità, perché solo grazie a un’analisi attenta di sé si può arrivare a una chiarezza espressiva;
2. Il fatto che le parole online, più di quelle offline, debbano essere scelte con cura in primo luogo per la specificità del mezzo grazie a cui si diffondono e vanno a incidere su persone e rapporti;
3. L’invito a una riflessione sulla natura del web in relazione al suo rapporto con il mondo “reale”: un’espansione online in cui, nonostante l’apparente virtualità, si sviluppano o si distruggono, anche inconsapevolmente, relazioni in modo più rapido, più pericoloso e doloroso di quanto non avvenga nella vita offline.
• Lettura dell’articolo Follower, da Micromega, e discussione sul significato di una parola in Rete e sulle possibili implicazioni del suo significato etimologico.
• Realizzazione di una mappa mentale (con Mind42 o altro strumento) per raccogliere le idee e gli spunti emersi nella discussione in classe.
In questa sezione troverai le esperienze di chi ha lavorato con l'attività proposta attraverso un racconto di foto e video! Prendi spunto, fatti un'idea e se vuoi condividi la tua esperienza con gli altri raccontando com'è andata (se trovi la sezione vuota, apri le danze ;) )