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Infanzia

Basta ascoltare!

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    • 04. Prima di parlare bisogna ascoltare
    • • Come fai a ascoltare se l’altro/a non parla? 

      • Sono capace di ascoltare gli altri?

Svolgimento
60'
  • Ascoltiamo una musica senza parole come “Cikibom” di Antonella Chiuchiolo, Paolo De Gasperi, Marina Ielmini, Sinnos Editrice

    L’insegnante propone alle bambine e ai bambini l’ascolto, in silenzio, di alcuni brani musicali, nella posizione che preferiscono: sulla sedia, per terra oppure camminando lentamente per l’aula. In questo modo possono ascoltare non solo la musica, ma anche il proprio corpo. 

    Si può proporre l’ascolto di brani musicali (“La musica ci insegna la cosa più importante che esista: ascoltare” Ezio Bosso): possono essere utilizzati brani di musica strumentale (Mozart, Beethoven) oppure musiche da meditazione. In alternativa suggeriamo Cikibom, un cd musicale in cui viene utilizzata la parola sonora che non ha un reale significato, ma che coinvolge proprio per la presenza del canto.

  • Ascoltiamo le emozioni

    L’insegnante introduce l’argomento, ricapitolando (se si è già affrontato l’argomento) o elencando (se non se ne è mai parlato prima) alla classe le regole per ascoltare: per ascoltare dobbiamo avere le orecchie bene aperte, l’attenzione sveglissima e non dobbiamo interrompere mentre l’altra persona parla.

    Oltre a questo, è molto importante sentire anche le emozioni che accompagnano le parole: per farlo servono il cuore e la pancia.

    L’insegnante chiede ai bambini di provare a riflettere su quante cose ci dicono le persone senza parlare: ad esempio, sappiamo che la mamma è allegra perché sorride; solo dall’espressione sul suo volto sappiamo che il papà è arrabbiato quando facciamo qualcosa che non dobbiamo; oppure che un fratello o una sorella sono tristi quando piangono. 

    Basta ascoltare! Ma che cosa, se non si dicono parole?

  • Giochiamo insieme

    Per capire l’importanza della comunicazione non verbale, l’insegnante propone il classico gioco dei mimi: tra le parole da indovinare, si possono introdurre anche le emozioni (rabbia, paura, tristezza, gioia, disgusto …), aiutando bambini e bambine nella verbalizzazione di quali sono gli elementi che hanno “ascoltato” per capire il messaggio del compagno.

  • Guardiamo "Nessuno ha sempre ragione"

    Per terminare le attività di questa tappa, l’insegnante mostra il video della filastrocca “Nessuno ha sempre ragione” e comunica alla classe che nelle prossime settimane dedicheranno uno spazio per raccontare se sono riusciti ad ascoltare gli altri/e e le loro emozioni.

  • L’insegnante può proporre di ripetere l’attività di ascolto affidando una missione ai bambini/e da fare a casa: andare a trovare o chiamare qualcuno che non si vede da un po’ di tempo, come nonni, zii, vicini di casa, chiedere loro come stanno e farsi raccontare una storia di quando erano piccoli, ascoltarla con attenzione, senza interrompere, per poi riportarla in classe. Se nel territorio c’è un centro anziani, si possono raccogliere le storie e farle ascoltare in classe. 

    In conclusione l’insegnante può comunicare che condividerà con i genitori il link del bellissimo video della filastrocca “Nessuno ha sempre ragione”.

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