Siamo partiti dall’attività “La classe è su WhatsApp. E in chat le regole le scriviamo noi”: dopo la visione del video è stato lanciato un brainstorming per far emergere le criticità dovute all’uso scorretto della chat di classe e le potenzialità derivanti dall’applicazione di un regolamento. Diversi alunni hanno preso la parola intervenendo costruttivamente sull’argomento. In seguito si sono formati dei piccoli gruppi per condividere le idee e stilare un regolamento per la chat di classe. Una volta raccolti i suggerimenti degli alunni, tali spunti sono stati trasformati in otto regole da rispettare, che tutta la classe ha approvato. I membri di ogni gruppo hanno lavorato sia collettivamente sia a coppie sia individualmente, realizzando tramite Canva e Google Presentazioni dei prodotti digitali. L’alunna NAI proveniente dall’America Latina, non parlando italiano, ha tradotto gli otto punti del regolamento in spagnolo.

I prodotti digitali sono stati presentati alle altre classi dell’istituto, nell’arco di tre giorni, da diversi gruppi di alunni che si sono suddivisi il compito, accompagnati da una docente. A una di queste esposizioni ha assistito anche la dirigente scolastica, che fin dall’inizio ha supportato l’iniziativa. La nostra scuola è tra le firmatarie del Manifesto della comunicazione non ostile.
L’attività è piaciuta molto e ha avuto una ricaduta positiva sull’utilizzo della chat e sul clima di classe.