Archive page

10. Anche il silenzio comunica

In piccoli gruppi e a turno, ognuno fa indovinare un gioco agli altri del gruppo senza utilizzare le parole. Vince chi fa indovinare più sport agli altri. Una volta tornati a casa si può continuare con una gara di post: vince chi sa esprimere il silenzio con una foto o con un video.

9. Gli insulti non sono argomenti

Attraverso il gioco Ultimate i ragazzi e le ragazze sperimentano quanto può essere importante conoscere il regolamento di uno sport per riuscire a giocarci senza aver bisogno di un arbitro, ma affidandosi alle decisioni collettive prese insieme all’altra squadra.

7. Condividere è una responsabilità

Si invitano i ragazzi a girare un breve video (sullo stile dei video che vengono postati su tiktok) in cui viene raccontata una storia di sport e discriminazione avvenuta a loro, a qualcuno che conoscono, vista o letta.

5. Le parole sono un ponte

Attraverso il principio 5 verranno introdotti alcuni esempi dei vincitori della medaglia Pierre De Coubertin, nota anche come “medaglia del vero spirito sportivo”.

4. Prima di parlare bisogna ascoltare

Luigi Samele, schermidore azzurro ai Giochi di Londra e Tokyo, foggiano. E con suo fratello Riccardo, che ha gareggiato con lui e adesso fa l’arbitro. Insieme parlano del rapporto fra arbitro e atleta e del rispetto.

3. Le parole danno forma al pensiero

Vincere un premio prestigioso permette agli atleti di essere sotto i riflettori e di poter comunicare il loro pensiero a tantissime persone. Per esempio il canoista De Gennaro (olimpico e presente a Tokyo 2020) ha incanalato la sua popolarità su un progetto di tutela dei fiumi .  

2. Si è ciò che si comunica

In occasione di grandi competizioni sportive, come le Olimpiadi, capita che alcuni atleti e atlete siano criticati per il loro aspetto fisico. Probabilmente anche qualcuno in classe, per via dell’aspetto fisico, ha alcune difficoltà ad essere accettato e a praticare tutti gli sport che vorrebbe, viene escluso, preso in giro.