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Primaria

Il mio zaino di parole

Le parole ci aiutano ad esprimere pensieri ed emozioni: impariamo a sceglierle con cura!

Collaborazione Inclusione Cittadinanza digitale Consapevolezza e responsabilità Emozioni
    • Cittadinanza digitale
    • Consapevolezza e responsabilità
    • Emozioni
    • Collaborazione
    • Inclusione
    • Educazione Civica
    • Area Umanistico-Letteraria
    • Area Artistico-Espressiva
    • Comunicazione nella madrelingua
    • Competenze sociali e civiche
    • 04. Prima di parlare bisogna ascoltare
    • 05. Le parole sono un ponte
    • • Le parole che si possono usare sono davvero tantissime; come le scelgo?
      • Scelgo parole che mi aiutino a raccontare i miei pensieri?
      • Riesco a raccontare le mie emozioni con le parole?
      • Come uso le parole per descrivere gli altri?

Svolgimento
105'
  • L’insegnante propone agli alunni/e questa riflessione: quando parliamo raccontiamo quello che pensiamo, i pensieri che abbiamo ed è importante scegliere bene le parole da usare. È come quando si prepara lo zaino per una gita: se si portano dietro oggetti utili per il percorso, la gita sarà divertente. Se invece si scelgono oggetti che non servono o che non sono adatti, non ci si divertirà allo stesso modo. Poi, a turno, l’insegnante chiede agli studenti/esse di dire una parola che li caratterizza (es: Mi chiamo Eleonora e sono una MAESTRA, Mi chiamo Giovanni e sono un AMICO, ecc.)

  • A questo punto l’insegnante introduce i bambini/e il concetto di parole come veicolo di emozioni:

    è infatti attraverso le parole che possiamo dire agli/alle altri/e come ci sentiamo, cosa proviamo e anche cosa pensiamo. E quindi, ascoltando bene gli/le altri/e riusciamo a capire cosa provano e cosa pensano! Scegliere bene le parole quindi ci aiuta non soltanto a descriverci, ma anche ad avvicinarci (o allontanarci da) agli/alle altri/e.

    L’insegnante propone lo stesso gioco del primo step chiedendo, però di aggiungere un’emozione che li caratterizza in quel momento (es. Mi chiamo Eleonora, sono una MAESTRA e mi sento FELICE, Mi chiamo Giovanni, sono un AMICO e mi sento EUFORICO, ecc.)

  • Lettura del libro Libro “Iole la balena mangiaparole” o “La leggenda del paese dove nascono le parole”

    L’insegnante legge il libro “Iole la balena mangiaparole” o “la leggenda del paese dove nascono le parole” e simili e instaura una riflessione di gruppo sul significato e sul valore emerso dalla storia appena letta.

  • Per lo svolgimento di questo step utilizza Fogli, matite, colori, penne

    L’insegnante chiede a ogni bambino/a di disegnare uno zaino con la forma che preferisce, dentro il quale inserire le parole che si vogliono utilizzare per descriversi e fare questa gita nel mondo delle parole. Sappiamo che le parole che possiamo usare sono davvero tantissime: quindi, dobbiamo trovare proprio quelle più giuste per spiegare come ci vediamo e come ci sentiamo.

  • Per lo svolgimento di questo step utilizza Carta, matite, colori

    Insieme alle parole, si potranno creare delle emoji per rappresentare emozioni e sentimenti provati. In un taschino dello zaino, ogni bambino/a inserisce le emoji emotive che più lo rappresentano.

  • Riflessione sui principi 4 e 5 del Manifesto dell comunicazione non ostile

    Agli studenti/esse di scrivere nel proprio zaino i principi 4 e 5 del Manifesto. Questi rappresentano una specie di “jolly”, che possono aiutarlo/a nel pensare alle parole da scegliere per se stesso/a e per gli/le altri/e.

  • Per lo svolgimento di questo step utilizza penne e matite

    L’insegnante divide gli studenti a coppie e chiede a ogni studente di scrivere una parola positiva nello zaino del proprio compagno/a di coppia.

  • In cerchio e a turno, ogni alunno risponde alle seguenti domande: il/la mio/a compagno/a ha ascoltato le mie parole e le mie emozioni? E io sono riuscito/a a trasmettere le mie emozioni e le mie caratteristiche? 

  • Ogni alunno e alunna potrà portare a casa il proprio “zaino” e chiedere ai familiari di verificare se le parole che sono emerse per descriverlo/a sono le stesse che utilizzerebbero loro, esortandoli a tenere presente i principi 4 e 5 nelle loro risposte. I familiari possono a loro volta aggiungere le proprie parole gentili per descrivere bambini/e e successivamente si può riprendere l’attività in classe. A casa ci vedono in modo differente? Come ci siamo sentiti/e nel ricevere parole gentili?

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